Le vigne di Vignaquaranti si estendono nel territorio circostante il Comune di Quaranti, nella punta meridionale del Monferrato Astigiano che affianca le Lange: terre di grandi vini, le cosiddette "terre bianche" con terreni calcarei e franco-sabbiosi che regalano al vino tipicità e qualità uniche e alla sguardo di che le visita un paesaggio emozionante .
Nei terreni di proprietà a Castelletto Molina, cinque ettari , vengono prodotti, da vigne storiche esposte a sud -est, i rossi “Rablé”, barbera Docg e “Nemo” , nebbiolo DOC, e i bianchi DOC “Rebèl”, da uve arneis , e “Livé” da uve nascetta, vitigni autoctoni.
La fertilità di queste terre è indicata dall'etimologia del nome Monferrato, che significa appunto "monte fertile", mentre l'etimologia di Quaranti sembra curiosamente alludere al percorso che ha portato alla nascita di Vignaquaranti: l'origne del toponimo Quaranti, secondo fonti storiche, sembra infatti indicare la fondazione di un borgo fondato da quaranta liberti romani. Dunque un territorio scelto da uomini liberi per il loro insediamento, sembra alludere alla scelta di gestire in libertà un'azienda agricola nata dall'amicizia di tre persone interessate alla terra e al suo rispetto.
Vignaquaranti nasce infatti nel 2009 dall’incontro di Pietro Cioli con gli amici Francesco Baghi e Guido Natale, e con l’enologo Guido Beltrami.
Alla forza del territorio si aggiunge il sapere scientifico e la cultura urbana milanese che guarda al vino non solo come piacevole bevanda, ma come prodotto raffinato, tra le eccellenze italiane, da migliorare con l’esperienza e la ricerca.
Vignaquaranti intende custodire e non consumare in una comunicazione standardizzata i significati che la cultura da sempre associa al vino: l’amicizia e l’autenticità dell’incontro con l’altro, la letizia del vivere, la sensibilità per le cose buone e ben fatte, il rispetto della terra e il senso del limite.
La conduzione del vigneto unisce l’esperienza della tradizione, nelle lavorazioni manuali e meccaniche, al rispetto per l’ambiente con inerbimenti controllati e sovescio.
Le basse rese per ettaro favoriscono uve dall’alto livello qualitativo, vendemmiate manualmente in cassetta e selezionate con cura.
La vinificazione con macerazioni e temperature controllate si distingue per limitazione dei solfiti e lavorazioni mai invasive, capaci di valorizzare la potenzialità delle uve e le qualità organolettiche dei vitigni.
Nel 2022 viene deciso di coltivare e produrre a biologico , con l’attesa certificazione nel 2025, come naturale evoluzione delle iniziali scelte di utilizzare bassi solfiti nella lavorazione e dedicare estrema attenzione alla produzione sostenibile , priva di aggiunte chimiche o processi aggressivi.
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